Sempre e solo con te by Chloe Liese

Sempre e solo con te by Chloe Liese

autore:Chloe Liese [Liese, Chloe]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2024-02-22T14:24:41+00:00


Capitolo 16

Frankie

Playlist: Lovely, Billie Eilish e Khalid

Dopo la partita, Ren ha detto che non avrebbe cenato con la squadra. Rob ha insinuato che fosse a causa di un forte mal di testa, ma ho il sospetto che l’assenza di Ren c’entri di più con quello che è successo quando il numero 27 ha provato a sferrargli un pugno ed è finito col culo sul ghiaccio.

Non dovrei, ma lo sto facendo lo stesso. Percorro il corridoio dell’hotel, ricoperto di morbida moquette, diretta verso la sua stanza. Le nostre camere sono sempre vicine, e la cosa mi manda ai matti. Ogni volta che lo sento fare la doccia o aprire e chiudere i cassetti – perché Ren è il tipo di persona che disfa la valigia e sistema ordinatamente i vestiti anche per un soggiorno di due notti – devo cercare di non immaginarmelo mentre cammina per la stanza, nudo in tutto il suo splendore, con quella mazza vichinga tra le gambe che ho avuto lo scioccante piacere di conoscere dopo lo yoga e il disastro con gli asciugamani.

Busso piano e aspetto. Ren apre e vedendomi sgrana gli occhi. Ha un enorme impacco di ghiaccio sulla testa e sembra malfermo sulle gambe.

«Come facevo a sapere che il 27 ha una palla sola?», borbotta.

Mi stringo nelle spalle. «Non potevi saperlo. Solo una brutta coincidenza. Ma comunque se lo meritava».

Voltandosi, Ren lascia la porta aperta e torna verso il letto, lasciandosi cadere sul materasso con un gemito. «Era solo una particolare imprecazione shakespeariana. Un mucchio di parole a casaccio».

«Una delle quali era “eunuco”», dico con tono deciso.

Ren alza il palmo della mano come a dire: “E allora?”.

«Sono dieci anni che maledico i giocatori di hockey usando imprecazioni shakespeariane molto peggiori di questa, e non mi hanno mai creato problemi». Sospira. Ha l’aria esausta. «Devo sfogare la mia frustrazione in qualche modo. Non faccio a botte. Non cedo alle provocazioni. Non dico cose cattive sulle madri dei giocatori, non uso insulti omofobi. Le imprecazioni elisabettiane sono l’unico modo per tenermi stretto quel briciolo di dignità».

Questa sì che è una cosa che non si sente tutti i giorni. Ho l’assurda voglia di stringergli le guance e di baciarlo appassionatamente per le cose adorabili che escono da quella bocca. Mi accontento invece di chiudermi la porta alle spalle e di sedermi con cautela sul bordo del letto.

«Bene». Gli do un colpetto sulla mano. «Capisco che ti sei sentito in colpa a dare dell’eunuco a un ragazzo con una palla sola, ma era comunque uno stronzo con una palla sola. Ti stava addosso, ti ha aggredito, Ren. Tu ti solo sei difeso. E non sapevi nemmeno che stavi usando un insulto così azzeccato».

Ren sposta la borsa del ghiaccio sulla fronte e non dice nulla.

«Posso chiederti una cosa?».

Lui gira la testa sul cuscino e incontra i miei occhi. «Sì».

«Cosa ti ha spinto a praticare uno sport che con ogni probabilità è il più tollerante – persino celebrativo – nei confronti degli atteggiamenti aggressivi e intimidatori, quando sei chiaramente una



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.